Sighisoara, Romania: Cosa Vedere, Cosa fare e Come Arrivare

Sighisoara è una cittadina medievale perfettamente conservata che giace nel cuore della Romania, considerata fra le mete più caratteristiche della Transilvania.

Oltre che per la sua straordinaria architettura, i suoi vicoli acciottolati e le sue coloratissime casette, Sighisoara è famosa per essere la città natale di Vlad III di Valacchia, la figura storica associata al famigerato conte Dracula.

Assieme alle vicine città di Brasov e Sibiu, Sighisoara è fra i luoghi che più mi sono rimasti impressi dell’intera Romania e per questo una delle prime destinazioni che consiglio a chiunque stesse pianificando un itinerario in Transilvania.

In questa guida cercherò di fornirvi, in maniera esaustiva, tutte le informazioni che possono tornarvi utili per visitare Sighisoara. Vi racconterò innanzitutto, per sommi capi, la sua lunga storia, vi descriverò i suoi principali luoghi di interesse e vi spiegherò come arrivare dalle località vicine.

Visitare Sighisoara: Cosa c’è da Sapere

Sighisoara conta oggi poco meno di 30.000 abitanti, distribuiti fra la città nuova (poco rilevante a livello turistico) ed il centro storico, ossia la cittadella fortificata medievale.

Sighisoara: i vicoli del centro storico

La fondazione di Sighisoara si colloca nel XIII secolo e fu opera dei cosiddetti Sassoni di Transilvania. Questo popolo, costituisce ormai una minuscola minoranza demografica della Romania, ma la sua presenza, in passato, era molto più forte.

Dovete infatti sapere che, a partire dal XII secolo, in Transilvania si insediarono frotte di colonizzatori provenienti dal Sacro Romano Impero. Queste migrazioni erano state promosse dall’allora Re di Ungheria, Géza II, allo scopo di proteggere i confini meridionali del regno.

Benché passati alla storia con la denominazione di Sassoni, i coloni provenivano soprattutto dalla parte occidentale del Sacro Romano Impero (le attuali Francia settentrionale, Belgio e Lussemburgo).

Oltre a fondare diverse città, come Sighisoara, i Sassoni di Transilvania edificarono numerose chiese fortificate, ad esempio quella di Biertan, della quale ho parlato in un altro articolo.

Centro storico di Sighisoara

Questa popolazione era perlopiù composta da esperti artigiani, il cui lavoro contribuì fortemente allo sviluppo economico di Sighisoara. Per secoli, la cittadina fu uno dei principali centri della Transilvania e attirò commercianti da tutta Europa.

Ancora oggi si possono riscontrare, a Sighisoara, diverse testimonianze delle loro attività. Fra i tanti edifici storici della città sono tuttora presenti alcune delle loro botteghe e le torri che sorgono lungo la cinta muraria, come vedremo meglio più avanti, portano ancora il nome delle corporazioni delle quali facevano parte.

Nella prima metà del Quattrocento, a Sighisoara visse per un periodo, in esilio, il voivoda Vlad II Dracul e qui, come accennavo nell’introduzione, nacque il più famoso dei suoi figli: Vlad Țepeș. Di lui (e nella fattispecie della sua casa) tornerò inevitabilmente a parlare nel corso dell’articolo.

Lo sviluppo di Sighisoara continuò per tutto il medioevo ed ancora durante l’età moderna, raggiungendo il suo apice fra il XVI ed il XVII secolo.

La sua espansione fu in parte frenata, tra il Seicento e l’Ottocento, da una serie di infausti eventi, fra i quali il disastroso incendio che nel 1676 distrusse tre quarti dei suoi edifici e le successive epidemie di peste.

Terminata la Prima Guerra Mondiale, la città (come del resto l’intera Transilvania) fu sottratta all’Impero Astro-Ungarico ed annessa al Regno di Romania.

Iniziò a questo punto il lungo esodo dei Sassoni di Transilvania, improvvisamente divenuti stranieri. Ad oggi, essi compongono appena l’1,5% degli abitanti di Sighisoara.

L’ultimo evento degno di nota, nella lunghissima storia della città, è il suo inserimento da parte dell’Unesco nella lista dei Patrimoni dell’Umanità.

Il meritato riconoscimento, arrivato nel 1999, è stato motivato sulla base di due criteri: l’importante testimonianza della cultura dei Sassoni di Transilvania e la perfetta conservazione di una caratteristica cittadella fortificata medievale.

Cosa Vedere a Sighisoara

Fatte le dovute premesse, scopriamo adesso cosa vedere a Sighisoara. Di seguito, vi descriverò i principali luoghi di interesse della vivace cittadina rumena.

Nella mappa qui sopra troverete la collocazione di tutte le attrazioni di Sighisoara descritte all’interno dell’articolo (in marrone le torri ed in giallo gli altri punti di interesse).

Allargando la mappa vedrete anche la posizione delle località vicine e della capitale, Bucarest (in blu).

Torre dell’Orologio

La principale porta di accesso al centro di Sighisoara è la maestosa Torre dell’Orologio (Turnul cu Ceas), attraversata da un arco che funge da passaggio pedonale.

La Torre dell'Orologio di Sighisoara di sera

Coi suoi 64 metri di altezza, questa torre rimane ben visibile – non solo da ogni punto della città – ma anche dalle vallate circostanti.

La Torre dell’Orologio rappresenta oggi l’edificio di maggior interesse di Sighisoara ed ha finito per diventare il simbolo stesso della cittadina. Inoltre, essendo stato costruito nel XIII secolo, è di uno fra i suoi edifici più antichi.

A più riprese, comunque, la struttura subì diversi restauri. Quello più importante seguì al disastroso incendio del 1676, quando la parte sommitale della torre dovette essere ricostruita. Ciò spiega l’odierno aspetto barocco del tetto, in contrasto con l’architettura prettamente medievale che contraddistingue il resto dell’edificio.

Al di là della sua funzione difensiva originaria, la Torre dell’Orologio è stata per molto tempo sede del municipio. Attualmente, come vedremo a breve, ospita invece il Museo di Storia di Sighisoara.

I Due Orologi

La torre integra due grossi orologi, che si affacciano, rispettivamente, sulla cittadella medievale e sulla città bassa. Entrambi questi orologi sono affiancati da un enigmatico carillon composto da figure animate, che ricorda un po’ il più famoso Orologio Astronomico di Praga.

L'orologio rivolto verso la cittadella
L’orologio rivolto verso la cittadella

Il carillon rivolto verso la cittadella è suddiviso su due livelli. Su quello inferiore trovano spazio due figure, che rappresentano la dea della Pace ed un tamburino, rispettivamente a sinistra e a destra. Sopra di essi, campeggiano le marionette raffiguranti la Giustizia e la Rettitudine, che impugnano l’una una bilancia e l’altra una spada.

Ai lati di queste due figure si possono notare due angioletti, a simboleggiare l’alternarsi del giorno e della notte. A seconda dell’orario, uno dei due sporge dalla sua nicchia, mentre l’altro rimane seminascosto.

Non meno curioso è il carillon che dà sull’altra facciata, quello cioè rivolto verso la città bassa, anch’esso suddiviso in due livelli. Il livello inferiore è occupato da un tamburino (uguale a quello presente sul lato opposto) e da una figura che, si pensa, rappresenti un boia, benché non se ne abbia certezza, dato che molti dettagli sono andati perduti.

Sul livello superiore trova spazio una marionetta più grande, che cambia ogni giorno allo scoccare della mezzanotte. Complessivamente sono presenti sette marionette, che simboleggiano ognuna un giorno della settimana, ma anche un diverso pianeta, un metallo ed una divinità antica.

Le marionette all'interno dell'orologio rivolto verso la città bassa

Se salirete sulla Torre dell’Orologio di Sighisoara, potrete osservare da vicino questo complesso meccanismo. Le sette statue, alte circa 80cm, sono disposte su una ghiera, che ogni giorno ruota di qualche grado, affinché una di esse sporga dalla nicchia.

Quello in primo piano, nella foto, dovrebbe essere la figura che rappresenta il martedì, oltre che il ferro, il pianeta Marte e la divinità della guerra ad esso associata al tempo dei Romani.

Dentro la Torre: Museo e Terrazza Panoramica

La Torre dell’Orologio di Sighisoara, come dicevo, è aperta al pubblico ed ospita al proprio interno un museo dedicato alla storia della cittadina.

Questo museo è stato istituito già alla fine dell’Ottocento e si sviluppa sui diversi piani che compongono l’edificio. Al suo interno sono esposti vari oggetti antichi, soprattutto di natura medica e chirurgica, ma anche bauli, mobili ed articoli di uso comune.

È anche presente un plastico, piuttosto dettagliato, che mostra la città in miniatura così come appariva in passato. Il reperto di maggior interesse rimane comunque a mio avviso il meccanismo che anima il carillon dell’orologio, che vi ho descritto poc’anzi e che incrocerete presso una delle ultime rampe.

Giunti in cima alla Torre dell’Orologio, vi ritroverete su una balconata che offre una splendida vista a 360 gradi su Sighisoara.

veduta di Sighisoara dall'alto dalla Torre dell'Orologio

Verso nord, vi si presenterà davanti la monumentale Chiesa sulla Collina, mentre sul lato opposto si erge, proprio sull’altro lato della strada, la Chiesa del Monastero.

Ad Est, si scorge una parte della piazza principale, mentre in lontananza potrete individuare facilmente molte delle altre torri che svettano dalle mura medievali.

L’ascesa fino alla terrazza panoramica non è particolarmente faticosa, se paragonata ad altre famose torri accessibili al pubblico disseminate per l’Europa. Il biglietto di ingresso (che include ovviamente anche la visita al museo) costa solo 15 Ron, equivalenti a circa 3€.

Questi sono gli orari di apertura, in base ai quali è purtroppo preclusa la possibilità di scattare foto al tramonto:

  • Dal 15 Maggio al 15 Settembre: dalle 9:00 alle 18:30 dal martedì al venerdì e dalle 10:00 alle 17:30 il sabato e la domenica.
  • Dal 16 Settembre al 14 Maggio: dalle 9:00 alle 15:30 dal martedì al venerdì e dalle 10:00 alle 15:30 il sabato e la domenica.
  • Giorno di chiusura: lunedì (tutto l’anno).

Piata Muzeului

La piazzetta dalla quale si innalza la Torre dell’Orologio prende il nome di Piata Muzeului (Piazza dei Musei), e costituisce un po’ uno dei punti di riferimento della cittadina, assieme alla vicina piazza centrale.

Su di essa si affacciano infatti – oltre alla torre – diversi edifici di grande interesse storico, architettonico e folkloristico.

Museo Delle Armi

Ad angolo tra Strada Cositorarilor (diretta verso la collina) ed il percorso che conduce alla piazza principale, trova spazio il piccolo Museo delle Armi di Sighisoara.

Si tratta di una collezione non molto ampia e che forse meriterebbe una maggiore cura, ma che nel complesso risulta comunque interessante. Fra i reperti sono presenti sia armi da taglio che da fuoco, oltre a vari strumenti bellici riconducibili a diverse epoche storie.

È anche presente una sezione dedicata al celebre Vlad Tepes, con informazioni sulla sua casata, il suo albero genealogico e riproduzione di stampe o documenti storici che lo riguardano, tutto rigorosamente in lingua rumena.

La visita al Museo delle Armi di Sighisoara non dovrebbe richiedere più di mezz’ora, forse anche meno, ed il biglietto d’ingresso costa 6 Lei per gli adulti o 1,5 Lei per i bambini (rispettivamente circa 1,5€ e 0,4€).

La Casa Dracula

Sighisoara è dunque la città natale del sanguinario Vlad Drăculea (o Vlad Tepes ossia l’impalatore): colui che ispirò la figura del conte Dracula.

A questo proposito, prima di proseguire, ritengo opportuno fare alcune premesse, le stesse che ho fatto nell’articolo dedicato al Castello di Bran. È chiaro che nel delineare la figura del vampiro più famoso della letteratura, Bram Stoker abbia ampiamente ed esplicitamente tratto spunto dal crudele voivoda quattrocentesco, prendendone in prestito sia la sinistra fama che il patronimico.

I legami fra i due personaggi (separati fra l’altro da oltre quattro secoli) si fermano però qui. Qualsiasi associazione tra Vlad III e vampiri succhiatori di sangue non può che essere posticcia e forzata.

vlad III l'impalatore, meglio noto come Dracula
Ritratto di Vlad III di Valacchia

Le due figure coincidono tuttavia perfettamente per molti dei turisti che si recano in Transilvania. Ciò spiana la strada a diversi fraintendimenti: in Romania, Vlad III è considerato una sorta di eroe nazionale e tutti i punti che hanno visto il suo passaggio (spesso solo per tradizione) si sono trasformati in destinazioni turistiche.

Presso questi luoghi, molti visitatori si aspettano ahimè di trovare più attrazioni in perfetto stile Halloween che non riferimenti al personaggio storico realmente esistito.

Un caso esplicativo è proprio la Casa di Dracula di Sighisoara, il grande edificio giallo ocra che dà su Piata Muzeului. Una targa marmorea con caratteri gotici riporta che qui visse il piccolo Dracula (che fatica immaginarlo bambino!) dalla sua nascita, nel 1431, al 1435.

Un’enunciazione da prendere in verità con le pinze: benché sia assodato che Vlad Tepes sia effettivamente nato a Sighisoara, meno certezze si hanno su quale fosse la dimora della famiglia.

La Casa di Dracula di Sighisoara ospita oggi, al piano terra, un ristorantino che raccoglie discrete recensioni da parte degli avventori. Al piano superiore, in quella che sarebbe l’esatta camera nella quale Vlad Tepes vide la luce, si trova invece una vera e propria trappola per turisti.

La stanza è illuminata da una fioca luce rossa, come rosso sangue sono tende e tappezzeria. Al suo interno sono stati collocati alla rinfusa ‘spaventosi’ ragni di plastica, inquietanti pagliacci più di ispirazione cinematografica che non medievale e vari elementi scenografici di infima qualità.

Ciliegina sulla torta: al centro dell’ambiente giace una bara, con all’interno un ragazzo vestito da vampiro che, al sopraggiungere dei visitatori, si alza e fa “buuuh“. Insomma: uno spettacolo che rasenta davvero il ridicolo e che (se non si fosse capito) vi consiglio francamente di risparmiarvi.

Se invece la curiosità avesse il sopravvento, dovrete rivolgervi al personale stesso del ristorante ed acquistare un biglietto al prezzo di 10 Lei (circa 2€).

Voglio comunque segnalare che a breve distanza esiste un luogo ben più interessante e più serio interamente dedicato alla figura storica di Vlad III.

Il museo (o meglio, la mostra) prende il nome di Dracula Investigation e si trova lungo Strada Cositorarilor, a poche decine di metri dalla piazzetta.

La Casa Veneziana

Dall’altro lato della strada, la vostra attenzione sarà forse catturata da un edificio verde, anch’esso ad angolo, dalle rifiniture molto elaborate. Si tratta della cosiddetta Casa Veneziana (in rumeno Casa Venețiană), anch’essa considerata una delle principali cose da vedere a Sighisoara.

La Casa Veneziana
La Casa Veneziana

La casa fu costruita tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo ma deve la sua attuale estetica ad interventi successivi. Sembra infatti che all’inizio del Novecento, l’edificio fosse di proprietà dell’allora sindaco di Sighisoara. Questi, era innamorato di una donna veneziana, che volle portare con sé in Transilvania.

Benché la coppia vivesse felice, la donna iniziò a provare nostalgia per la propria patria, cosicché il marito, per alleviare le sue sofferenze, fece restaurare la casa in un vago stile veneziano, riscontrabile soprattutto in corrispondenza delle finestre.

Il piano terra della casa ospita oggi una piccola galleria d’arte con annesso negozietto di souvenir, che si affaccia direttamente sulla piazza.

Chiesa del Monastero

Proprio di fronte la Torre dell’Orologio sorge un’imponente costruzione in stile gotico: la Chiesa del Monastero (Biserica Mănăstirii din Sighișoara).

Dal punto di vista storico ed architettonico, si tratta dell’edificio più interessante fra quelli che si affacciano sulla piazzetta, fatta eccezione per la torre stessa, naturalmente. Inoltre, dopo la Chiesa sulla Collina (della quale parlerò più avanti), questo è il luogo di culto più importante di Sighisoara.

In passato, la chiesa era parte di un più ampio complesso monastico, il che ne spiega fra l’altro il nome. Il monastero era stato costruito nel XIII secolo (come estensione di una chiesetta preesistente) ma fu abbandonato tre secoli più tardi e definitivamente demolito nell’Ottocento.

La costruzione oggi esistente fu invece edificata a cavallo fra la fine del XV secolo ed i primi anni del XVI. Alla modica cifra di 5 Lei è possibile visitare l’interno della chiesa che, benché forse un po’ spoglio, presenta elementi piuttosto interessanti, come l’altare e l’antichissimo fonte battesimale.

A spiccare sono però, soprattutto, i 39 tappeti orientali posti a decorazione della navata, donati alla chiesa dai ricchi mercanti che popolavano un tempo Sighisoara, e risalenti perlopiù al XV secolo.

Piața Cetății: Piazza Principale di Sighisoara

Pochi metri ad ovest della Torre dell’Orologio e dei luoghi di interesse di Sighisoara dei quali ho parlato finora, si apre Piața Cetății, la piazza principale della cittadina.

Scorcio della piazza principale di Sighisoara

Su di essa si affacciano diversi edifici storici, in massima parte adibiti a ristoranti, hotel e locali per turisti.

House on The Rock

Sul lato settentrionale della piazza sorge la House on The Rock, che ospita un bar ed un negozietto di prodotti artigianali. Il suo nome (per il quale è stata scelta la lingua inglese) trae origine da un passo biblico, ma si rifà anche alla posizione stessa dell’edificio: la rocca sulla quale è adagiato il centro di Sighisoara.

La House on the Rock è stata costruita a seguito dell’incendio del 1676 ed è stata recentemente restaurata dalla fondazione religiosa Veritas. Durante i lavori di recupero, nel basamento fu rinvenuto un piccolo tesoro: 800 monete d’argento del XVI secolo.

Sembra che a sotterrare il denaro fu uno degli antichi proprietari dell’edificio, così da metterlo al sicuro prima di partire per la guerra. Purtroppo per lui, però, dalla guerra non tornò mai ed i suoi averi rimasero sepolti per oltre 400 anni.

La Casa dei Cervi

Sul lato opposto della piazza si trova invece la Casa dei Cervi (Casa cu Cerb), considerata la costruzione meglio conservata della Sighisoara rinascimentale.

casa dei cervi di Sighisoara

A caratterizzare l’edificio è la coppia di cervi raffigurati sulla facciata, in corrispondenza dell’angolo nord-occidentale. I due cervi sono dipinti, l’uno adiacente all’altro, su due versanti differenti della struttura, ma condividono la stessa testa, posizionata esattamente sullo spigolo.

La testa è composta da una struttura in legno dalla quale si diramano due corna autentiche. Anche la Casa dei Cervi, come altri edifici storici di Sighisoara, è oggi adibita a ristorante.

La Chiesa sulla Collina ed il Cimitero Sassone

La Chiesa Sulla Collina (in rumeno Biserica din Deal) è il più importante luogo di culto di Sighisoara.

La Chiesa sulla Collina vista dalla Torre dell'Orologio

Le notevoli dimensioni della chiesa (è la terza più grande della Transilvania) e la sua posizione (torna alla mappa), proprio in cima alla collina, le conferiscono una considerevole maestosità, sottolineata anche dalle austere forme del gotico.

Non è chiaro a quando risalga, esattamente, l’edificazione della Chiesa sulla Collina. Sembra che i lavori iniziarono a metà del XIV secolo e si protrassero per diversi decenni. Già in precedenza, comunque, era presente una più modesta chiesa in stile romanico.

Molti interventi di restauro si resero inoltre necessari, nei secoli successivi, a causa degli ingenti danni causati da incendi e terremoti.

Alle spalle della chiesa, sul suo lato occidentale, trova spazio il cosiddetto Cimitero Sassone di Sighisoara (Cimitirul Bisericii Din Deal, in rumeno). La parte del cimitero più vicina alla chiesa è composta soprattutto da lapidi piuttosto antiche, alcune delle quali risalenti al Settecento. Molte di esse sono impreziosite da solenni colonne o dettagliate sculture raffiguranti animali.

La Scala Coperta

Per accedere alla chiesa ed al cimitero si può percorrere la Scala Coperta (Scara acoperita o Scara de lemn), un’altra delle più famose attrazioni di Sighisoara.

La Scala Coperta che conduce alla Chiesa sulla Collina
La Scala Coperta e la Chiesa sulla Collina

La scala è composta da 176 gradini (in origine erano circa 300) e collega la cima della collina con la Strada Scolii, a sua volta prolungamento della piazza principale. Come suggerisce il suo stesso nome, la scala è interamente coperta da un tetto di legno.

Quando fu costruita, nel 1642, la scala era utilizzata soprattutto di inverno, così da permettere di raggiungere la cima della collina al riparo dalle intemperie. Oltre alla chiesa, in cima alla collina era (ed è tuttora) presente anche una scuola, motivo per cui la scala viene anche definita “degli studenti” o “degli studiosi“.

Da precisare che la scala è ovviamente inaccessibile con passeggini o carrozzine. In alternativa ad essa, per salire sulla collina, si può utilizzare la meno impervia Strada Scarii, sulla destra della Scala Coperta.

Le Torri di Sighisoara

Come ogni cittadella fortificata che si rispetti, Sighisoara disponeva di diverse torri, che si innalzavano dalla cinta muraria.

Ogni torre era concepita come parte di un sistema difensivo comune ma doveva anche costituire una fortezza a sé stante, tale che la sua caduta non si traducesse necessariamente nella conquista della città.

Delle 14 torri originarie (inclusa quella dell’orologio), 9 sono sopravvissute all’avvicendarsi dei secoli e sono tuttora visibili.

Come vi dicevo, in passato Sighisoara viveva soprattutto di artigianato e di commercio ed i suoi abitanti erano suddivisi in diverse corporazioni, in base all’attività svolta. Tutte le torri di Sighisoara portano il nome di una di queste corporazioni.

Purtroppo, ad eccezione di quella dell’Orologio, nessuna delle torri è aperta al pubblico ed è quindi possibile apprezzarle esclusivamente dall’esterno.

La posizione di tutte le torri di Sighisoara è indicata nella mappa sopra con il segnaposto di colore marrone.

Torre degli Stagnai

La Torre degli Stagnai (in rumeno Turnul Cositorilor) è forse quella che più spicca dal profilo di Sighisoara.

Torri di Sighisoara
Torre degli Stagnai e Torre dei Conciatori (in primo piano)

Potrete scorgerla facilmente anche dalla sommità della Torre dell’Orologio, osservando in direzione della collina, preceduta dalla modesta Torre dei Conciatori (vedi sotto).

Per la sua posizione strategica e per le sue notevoli dimensioni (25 metri di altezza), questa torre ricopriva un ruolo chiave nella difesa della città.

La struttura della torre appare alquanto curiosa: la base (ricavata da una costruzione preesistente) è infatti a pianta quadrata, mentre la parte centrale ed il livello superiore sono rispettivamente pentagonale ed ottagonale. Questa peculiarità (comune anche ad altre torri di Sighisoara) è dovuta alle numerose ristrutturazioni susseguitesi nel corso dei secoli.

Torre dei Conciatori

La Torre dei Conciatori (Turnul Tăbăcarilor) è la piccola struttura situata in prossimità della ben più possente Torre degli Stagnai (visibile in basso a destra nella foto sopra). Le due torri distano una cinquantina di metri e sono tuttora collegate da una sezione originale della cinta muraria.

Non si tratta certo di una fra le torri più impressionanti di Sighisoara, anzi, a prima vista si faticherebbe addirittura ad identificarla in quanto tale. La struttura è infatti molto semplice, composta da una base quadrata ed con un tetto inclinato verso l’interno della cittadella.

Eppure, la Torre dei Conciatori sembra essere la più antica fra quelle cittadine. Fu infatti costruita nel XIII secolo e, scampata all’incendio del 1676, conserva tuttora le sue forme originarie.

Torre dei Calzolai

La Torre dei Calzolai (Turnul Cizmarilor) si trova nella parte nord-orientale di Sighisoara. Si tratta di una struttura tozza dal diametro di 10 metri a pianta pentagonale. La sommità dell’edificio integra due graziose torrette d’osservazione rivolte su versanti opposti.

La torre fu ricostruita nell’ultimo ventennio del XVII secolo, dopo la completa distruzione dovuta all’incendio del 1676. La scala in legno, nonostante il suo aspetto medievale, fu aggiunta invece soltanto nel 2001. Oggi, la Torre dei Calzolai è adibita a sede di un’emittente radio locale.

Torre dei Sarti

La Torre dei Sarti (in rumeno Turnul Croitorilor) sorge nella parte occidentale del centro storico, segnandone il confine.

Torre dei Sarti di Sighisiara
Torre dei Sarti di Sighisiara

Così come la Torre dell’Orologio, collocata sul versante opposto, quella dei Sarti funge anche da porta di accesso alla cittadella. Difatti, l’edificio è attraversato da due portali paralleli con archi a tutto sesto.

La torre fu originariamente costruita nel XIII secolo, ma la massiccia struttura oggi visibile, fatta eccezione per la base, è frutto di un profondo restauro settecentesco. La parte sommitale è invece stata ricostruita, in modo fedele all’originale, soltanto nel corso del Novecento.

Al momento dell’incendio del 1676 la torre conteneva al proprio interno un’ingente quantità di polvere da sparo, con un esito che potrete facilmente immaginare.

Torre dei Macellai e dei Torre Pellicciai

La Torre dei Macellai (Turnul Măcelarilor) e la Torre dei Pellicciai (Turnul Cojocarilor), insieme ad altre strutture più basse, formano un unico complesso difensivo posto ad sud-ovest della cittadella.

La Torre dei Macellai fu edificata nel Quattrocento ma pesantemente modificata nel corso del secolo successivo, con l’innalzamento di un ulteriore piano. L’incendio del 1676 non raggiunse l’edificio, che preserva quindi tuttora il suo aspetto originario.

La Torre dei Pellicciai, dal canto suo, fu originariamente costruita nel Trecento, ma in seguito completamente riedificata. L’incendio del 1676 raggiunse la torre senza distruggerla ma arrecando comunque ingenti danni.

Le due torri (distanti pochi metri l’una dall’altra) sono collegate da un corridoio che oggi funge anche da ulteriore ingresso in città.

Torre dei Funai

La Torre dei Funai (Turnul Frânghierilor) è quella in un certo senso più particolare: fra le varie torri di Sighisoara, questa è infatti l’unica ad essere abitata.

La torre si trova a pochi metri dalla Chiesa sulla Collina, nel punto più alto della cittadella. Il fortunato inquilino di turno è il guardiano dell’adiacente cimitero.

Torre dei fabbri (Turnul Fierarilor)

La Torre dei Fabbri si trova dietro la Chiesa del Monastero Domenicano, e quindi nei dintorni di Piata Muzeului.

Fu costruita nella prima metà del Seicento, allo scopo di proteggere l’adiacente complesso monastico. Nei secoli successivi, comunque, la torre perdette la sua funzione difensiva e fu adibita prima a magazzino e poi a caserma dei pompieri.

Come Arrivare a Sighisoara

Finito di parlare delle cose da vedere in città, scopriamo adesso come arrivare a Sighisoara partendo da altre località della Romania.

Sighisoara si trova nel cuore della Transilvania, equidistante (bene o male) dalle tre principali città della zona: Brasov, Sibiu e Cluj Napoca. Tutte queste destinazioni distano fra i 100 ed i 150Km e rappresentano a loro volta delle mete a mio giudizio imperdibili durante un viaggio in Romania.

Ciò rende Sighisoara una destinazione facilmente inseribile in un itinerario in questa regione: io, viaggiando zaino in spalla, ho fatto tappa in città dopo aver lasciato Brasov e prima di raggiungere Sibiu.

In Aereo

Gli aeroporti più vicini a Sighisoara sono il piccolo scalo di Sibiu e quello di Cluj Napoca, che prevede anche alcuni voli da e per l’Italia.

Molto più numerosi sono comunque i collegamenti fra le città italiane e l’aeroporto di Bucarest, che tuttavia si trova più distante.

In Auto

Se avete a disposizione un’automobile (ed io vi consiglio vivamente di procurarvela), arrivare a Sighisoara si rivelerà tutto sommato abbastanza semplice.

Il tempo di percorrenza medio, partendo da Cluj Napoca, è di circa due ore e mezza, mentre partendo da Brasov e Sibiu dovrete mettere in conto circa un’ora e mezza. Da queste città è dunque possibile visitare Sighisoara anche in giornata, a patto di disporre di un mezzo proprio.

Partendo da Bucarest, la situazione si fa un po’ più complicata: i circa 300 chilometri che separano le due città richiedono grossomodo quattro ore e mezza di guida (considerando solo l’andata).

In Treno

Non si direbbe, ma la stazione di Sighisoara (decisamente trascurata al momento della mia visita) è collocata su una linea ferroviaria internazionale. Qui fermano addirittura alcuni treni che collegano Vienna a Budapest a Bucarest, oltre naturalmente a tutti quelli locali.

Ciò garantisce un numero di collegamenti relativamente elevato, per quelli che sono gli standard della Romania. Tuttavia, per la maggior parte delle tratte, i tempi di percorrenza dei treni sono sensibilmente superiori a quelle degli autobus.

Partendo dalla pur vicina Brasov, sono necessarie ben 3 ore, nella migliore delle ipotesi mentre da Cluj Napoca 3 ore e mezza. Migliore è la situazione per chi parte da Sibiu: è infatti possibile spostarsi fra le due città in poco più di un paio d’ore.

Per quanto riguarda Bucarest, i treni diretti più rapidi impiegano circa 5 ore e mezza partendo dalla stazione principale. Ad ogni modo, per controllare gli orari dei treni ed organizzare gli spostamenti, vi consiglio di consultate direttamente il sito delle ferrovie rumene www.cfrcalatori.ro.

In Pullman

Per la maggior parte delle tratte, raggiungere Sighisoara in pullman risulta una soluzione migliore rispetto al treno, come spesso avviene in Romania.

I tempi di percorrenza rimangono non trascurabili per chi parte a Bucarest, circa 6 ore, il che è comunque inevitabile considerando la distanza fra le due città (e le condizioni della rete stradale rumena).

Molto più comodi sono i collegamenti con Brasov, dalla quale potrete arrivare a Sighisoara in un’ora e mezza o poco più. Se partite da Cluj Napoca, dovreste invece impiegare tra le due ore e mezza e le tre ore.

Per consultare gli orari degli autobus aggiornati, vi rimando comunque al sito autogari.ro. Vi consiglio inoltre di informarvi direttamente sul posto, presso gli uffici del turismo o semplicemente alla reception della vostra struttura ricettiva.

Ho infatti avuto modo di notare come di molti collegamenti di linea rumeni, soprattutto se concepiti per i locali, non vi sia la minima traccia online.

Visitare Sighisoara: Altri Consigli Utili

Come Spostarsi

Tutti i luoghi di interesse di Sighisoara, come abbiamo visto, si trovano a breve distanza l’uno dall’altro, entro le mura della cittadella; il centro storico è pertanto facilmente fruibile anche a piedi.

D’altronde, la città vecchia è una zona a traffico limitato e non sarebbe quindi possibile percorrerla in auto.

La Torre dell'Orologio

Dalla città nuova, con tutta probabilità, passerete soltanto per raggiungere la cittadella dal parcheggio o dalla stazione. In ogni caso è un tragitto che potrete facilmente percorrere a piedi: la stazione ferroviaria e l’adiacente stazione dei pullman (Autogara) distano sì e no 1Km dal centro storico (torna alla mappa).

Se non voleste o non poteste spostarvi a piedi, per raggiungere la cittadella, potrete affidarvi agli economicissimi taxi, reperibili presso la stazione. In alternativa, potete provare a servirvi del trasporto pubblico urbano.

I bus locali di Sighisoara sono gestiti dall’azienda ATT, che possiede anche un sito web, www.attsighisoara.ro, il quale tuttavia, nel momento in cui scrivo, non sembra di grande utilità. Anche in questo caso, è più probabile trovare informazioni utili direttamente sul posto.

Quanti Giorni dedicare a Sighisoara

Sighisoara è una cittadina che si presta a visite più o meno lunghe e più o meno approfondite. Credo che per la maggior parte dei visitatori un’intera giornata possa ritenersi adeguata, ma io vi consiglio di trascorrervi la notte, se ne avete la possibilità.

Torre dell'Orologio di Sighisoara

Io mi sono fermato addirittura per due notti, il che mi ha permesso di visitare le attrazioni cittadine con maggiore tranquillità. In verità, la scelta di rimanere più di quanto considerassi necessario, era dovuta soprattutto a motivi strategici.

Una volta lasciata Sighisoara, la mia meta era infatti Sibiu, ma lungo il percorso intendevo anche fare una deviazione per visitare la chiesa fortificata di Biertan.

Se fossi rimasto un solo giorno avrei dovuto lasciare Sighisoara di domenica, ed avrei avuto a disposizione meno collegamenti coi mezzi pubblici. Il mio itinerario sarebbe insomma stato irrealizzabile. Inoltre, mi serviva un giorno di stop per lavare i vestiti e pianificare gli spostamenti successivi.

Dove Dormire a Sighisoara

Trattandosi di una località a forte vocazione turistica, trovare dove dormire a Sighisoara non si rivelerà certo un problema.

La cittadina conta numerosissime strutture ricettive fra hotel, bed and breakfast, case vacanza, ostelli e le immancabili Pensiunea. I prezzi, benché un po’ più elevati rispetto alla media rumena, rimangono comunque abbordabilissimi.

Per quanto mi riguarda, ho trascorso la prima delle mie due notti a Sighisoara in un ostello, il Burg Hostel, presso il quale ho condiviso la stanza con due ragazzi di Bergamo.

La seconda notte, dato che l’ostello non aveva disponibilità, ho optato per la Pensiunea Cristina si Pavel. Entrambi gli alloggi si trovano vicinissimi alla piazza principale (come d’altronde altre decine di strutture) ed in generale mi sono trovato molto bene.

Quando Andare

Ho visitato la Romania nel mese di ottobre, trovando un po’ ovunque, (incluso a Sighisoara) temperature gradevoli e giornate soleggiate. L’unica eccezione è stata una breve nevicata mentre mi trovavo nei dintorni di Brasov.

Ad ogni modo, non vedo motivi per sconsigliare la visita alla cittadina un po’ in qualsiasi stagione, anche d’inverno, a meno che non siate particolarmente freddolosi. Credo anzi che una spolverata di neve sui secolari tetti di Sighisoara non farebbe altro che accrescerne ulteriormente il fascino.

Durante l’ultimo week-end di luglio, Sighisoara ospita un importante festival medievale che raccoglie migliaia di visitatori, sia rumeni che stranieri.

La manifestazione si tiene ormai da oltre un quarto di secolo ed è incentrata ogni anno su uno specifico tema, come la musica medievale, figure storiche (a cominciare ovviamente da Vlad Peles) o antichi ordini religiosi (ad esempio i Cavalieri Templari), giusto per citare alcuni esempi relativi alle ultime edizioni.

Dato che non ho potuto assistere a questo evento in prima persona, vi lascio con questo video pescato su Youtube, che si riferisce all’edizione del 2019.

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