Nel nord della Romania, e più precisamente nella regione del Maramures, esiste una linea ferroviaria immersa tra i boschi servita ancora oggi da un caratteristico treno a vapore.
Per dirla tutta, la Mocanita – questo il suo nome – è considerata l’ultimo treno a vapore rimasto in Europa ad essere utilizzato non esclusivamente a scopi turistici.
Questa ferrovia è infatti ancora oggi utilizzata anche per svolgere la sua funzione originaria, ossia quella di trasportare a valle il legname per essere lavorato.
Anche se il termine “Mocanita” si riferiva originariamente alla linea ferroviaria, viene oggi impiegato indifferentemente per indicare anche le locomotive a vapore ed il percorso turistico nel suo insieme.
All’inizio del ‘900, le linee ferroviarie forestali di questo tipo erano molto numerose in Europa, ma dopo la fine della seconda guerra mondiale, furono sistematicamente rimpiazzate dal più pratico trasporto su gomma.
Sopravvissuta a questa fase di ammodernamento, la Mocanita è oggi servita da 4 locomotive a vapore, la più antica delle quali costruita oltre 100 anni fa!
Mocanita: l’Itinerario del Treno a Vapore
Come dicevo, siamo nel Maramures, la regione della Romania settentrionale che sembra essere stata dimenticata dalla modernità.
La linea ferroviaria della Mocanita parte dal paese di Viseu de Sus, a pochi chilometri dal confine con l’Ucraina, e si inerpica tra i Carpazi lungo il corso del fiume Vaserul per diverse decine di chilometri, fino a Comanu. La parte interessata dall’itinerario turistico è però limitata a poco più di 20Km, percorsi in circa due ore, fino alla minuscola stazione di Paltin.
Alla partenza, con in mano il biglietto acquistato il giorno prima ho chiesto ad un addetto di indicarmi il mio treno, dato che ve ne erano due pronti alla partenza. I posti non erano assegnati e mi sono quindi posizionato nella seconda carrozza, così da avere sempre la locomotiva a vapore a portata di reflex.
Mi guardo intorno; sembro essere l’unico viaggiatore solitario. Gli altri passeggeri sono per lo più famiglie con bambini, e ad occhio e croce sono tutti rumeni. D’altronde, nell’intera regione del Maramures i turisti stranieri che ho incontrato si potrebbero contare sulla punta delle dita.
Nonostante il percorso sia relativamente breve il paesaggio è interessante e soprattutto molto vario. Nel primo tratto, la linea ferroviaria costeggia le lunghe strade sterrate ai margini di Viseu de Sus. Dal finestrino si possono osservare le tipiche case di legno dei locali, spesso separate dalla ferrovia solo da vecchie staccionate in legno.
Allontanandosi dal paese, tra tornanti e piccoli ponti dall’aspetto precario, il paesaggio si fa più selvaggio. Col suo fischio quasi assordante (ma al quale si fa l’abitudine), il trenino si fa strada lungo la strettissima valle, lasciando dietro di sé la sua densa nuvola di vapore.
Le carrozze sono di continuo accarezzate dai rami degli alberi, che crescono solo ad una manciata di centimetri dai binari. Nei pianerottoli alle estremità dei vagoni (all’aperto) c’è da litigare con gli altri passeggeri per conquistare un posto. È chiaro a tutti che le foto migliori si scattano da qui, soprattutto quando il treno a vapore percorre le curve più larghe.
Durante il tragitto facciamo alcune brevi soste, non mi è chiaro se già messe in conto in partenza oppure dovute a piccoli imprevisti. Noi passeggeri ne approfittiamo comunque per sgranchirci un po’ le gambe e farci un immancabile selfie con la locomotiva a vapore.
Infine, arriviamo a Paltin, dove si conclude il viaggio di andata. I passeggeri del treno precedente erano già arrivati da un pezzo e facevano la fila per comprare il pranzo alle bancarelle allestite sul posto. Il macchinista rifornisce invece la caldaia di legname.
Al di là delle bancarelle e di una toilette non sembra esserci nulla di particolarmente interessante. Da qualche parte avevo letto di un percorso fra i boschi che conduce ad un osservatorio, ma non vedo indicazioni e non ho nemmeno molta voglia di camminare.
La lunga sosta prevista (2 ore, se non ricordo male) è evidentemente finalizzata a farci comprare il panino con la salsiccia e la birra ad un prezzo sproporzionato rispetto agli standard del Paese.
Io, poi, ho un problema in più: appena rientrato a Vișeu de Sus dovrò trovare un autobus che mi porti a Baia Mare, mia prossima tappa, il che non è poi così scontato considerando che i mezzi pubblici sono pochi e che per di più è domenica.
Dopo circa mezz’ora mi accorgo che uno dei due treni sta per ripartire: non è quello per il quale ho la prenotazione, ma poco importa. Eventualmente mi atteggerò a turista rimbambito.
Faccio quattro chiacchiere con un ragazzo in gita con la famiglia. È rumeno, viene dal confine con la Moldavia, fa il camionista ed è gentile. È anche ubriaco, molto ubriaco.
Mi dice che sua madre lavora proprio in Italia, fa la badante a Firenze, o forse a Torino ed anche lui una volta è stato in Italia, con il suo camion. In verità non parla una parola d’italiano, e neanche di inglese, ma ci tiene a comunicare ed in qualche modo ci si capisce.
Quando la Mocanita si ferma definitivamente alla stazione di Viseu de Sus, saluto il mio nuovo amico (che nel frattempo mi ha presentato tutta la famiglia) e corro a recuperare lo zaino lasciato nella camera della pensione. Tutto sommato ne è valsa la pena.
Il paese di Viseu de Sus
Voglio spendere anche due parole anche su Viseu de Sus, il paese dal quale parte la Mocanita.
Sebbene meno caratteristico rispetto ad altre località della zona, questo è stato il mio primo impatto con la regione del Maramures. Per compiere il giro sulla Mocanita mi sono visto costretto a pernottare in paese per una notte, scegliendo una struttura proprio di fronte alla stazione del treno a vapore.
Viseu de Sus conta poco più di 16.000 abitanti, il che lo rende comunque uno dei maggiori centri della regione. Sulla sua strada principale ci sono diverse attività commerciali, inclusi due grandi supermercati (fra cui un Penny Market), alcuni ristoranti e qualche banca. Non ho invece trovato nessuno che noleggiasse biciclette.
Oltrepassato il centro, l’aspetto del paese cambia parecchio: le strade asfaltate lasciano spazio a stradoni di ghiaia e fango, spesso ricoperti dagli escrementi dei cavalli, qui adibiti a mezzo di locomozione. Percorrendo una di queste strade mi sono imbattuto in una pittoresca chiesa di legno preceduta da un altrettanto pittoresco portale.
La lavorazione del legno è la principale risorsa economica del luogo e se visiterete il Maramures non potrete fare a meno di notarlo.
Per molti aspetti, a Viseu de Sus prevale l’arretratezza, ma non mancano scampoli di modernità, il che crea un contrasto alquanto suggestivo. Nello stesso momento potrete vedere ragazzini uscire da scuola sfoderando il proprio smartphone di ultima generazione e davanti a loro un contadino che trasporta il suo carico su un carro trainato da cavalli.
Mocanita: Come Arrivare
Vișeu de Sus è tutto sommato facilmente raggiungibile, anche se piuttosto distante dalle principali destinazioni turistiche della Romania (collocate prevalentemente nella parte centro-meridionale del Paese). L’opzione migliore è quella di partire da Cluj Napoca, antica capitale della Transilvania, ben collegata con tutte le maggiori città rumene e dotata anche di un importante aeroporto internazionale.
Da Cluj Napoca potrete raggiungere la Mocanita in poco meno di 3 ore di auto. Se viaggiate con i mezzi pubblici potete invece servirvi dell’autobus della compagnia Tinuta, che partono dall’autostazione Fany ed impiegano poco più di 4 ore e mezza.
Nel periodo del mio viaggio in Romania erano previste due corse al giorno e nel momento in cui scrivo, a distanza di qualche mese, la situazione è rimasta invariata. La prima corsa (quella che ho preso io) parte alle 7:00 mentre l’altra alle 14:30. Vi consiglio comunque di verificare gli orari sul sito www.autogari.ro e di pianificare accuratamente il vostro viaggio.
Un’altra opzione, se venite da Bucarest, è quella di prendere il treno notturno per Baia Mare e da lì un autobus/minibus per Viseu de Sus (che impiega circa 3 ore). Potete consultare gli orari sul sito delle ferrovie rumene.
La stazione della Mocanita si trova fuori dal centro di Viseu de Sus, a circa 15 minuti a piedi dalla strada principale. Per arrivarci basta seguire le indicazioni presenti un po’ ovunque in paese. In ogni caso, se arrivate in auto, potrete parcheggiare nell’area stessa della stazione.
Mocanita: Prezzi e Orari
I prezzi della Mocanita variano in base al periodo dell’anno, mentre gli orari (per quel che ho capito) cambiano di giorno in giorno.
Le partenze sono in ogni caso di mattina, relativamente presto. Il treno a vapore è attivo dalla primavera all’autunno inoltrato e vengono anche effettuate ulteriori corse nel periodo invernale, in particolari occasioni.
Ai turisti vengono proposti due pacchetti diversi: uno che comprende solo il tragitto in treno e l’altro che include anche un pasto presso la stazione di arrivo, Paltin.
Per quanto riguarda il solo biglietto del treno a vapore, i prezzi oscillano tra i 59 ed i 74 Lei (12-17€ circa). Il pacchetto comprensivo di pasto costa invece fra i 98 ed i 113 Lei (21-25€) a seconda del periodo. In entrambi i casi sono previste tariffe agevolate per studenti, pensionati e bambini.
In ogni caso, potete controllare prezzi ed orari aggiornati sul sito ufficiale della Mocanita.
Treno a Vapore Mocăniţa: Opinioni
Voglio chiudere questo articolo con le mie personali opinioni sulla Mocanita. Lo ammetto: inizialmente ero molto scettico riguardo questo treno a vapore.
Temevo di rimanere vittima della solita trappola per turisti e di sprecare nel peggiore dei modi uno dei miei ultimi giorni di viaggio in Romania. Pur titubante, alla fine, ho comprato il mio biglietto e partecipato al tour (scegliendo il pacchetto più economico).
Nel complesso sono rimasto abbastanza soddisfatto: essere trainati da una autentica locomotiva a vapore ha sicuramente il suo fascino ed i paesaggi attraversati sono incantevoli. È sicuramente un’esperienza piacevole che consiglio a chiunque, in particolar modo a chi viaggia con bambini.
Detto ciò, la Mocanita è molto “turistica”. Anche se viene presentata come “l’ultimo treno a vapore forestale rimasto in Europa“, la realtà è un po’ diversa. I turisti hanno accesso esclusivamente ad escursioni organizzate: non è nemmeno previsto, suppongo, un servizio passeggeri alternativo.
Ci si ritrova in carrozze molto affollate ed in compagnia di passeggeri parecchio chiassosi (d’altronde sono in gita). Reputo inoltre molto improbabile che le locomotive a vapore siano “sprecate” per trasportare legname: più probabilmente vengono impiegate a questo scopo quelle diesel o elettriche. Ciò è d’altronde più che comprensibile.
Diciamo che la definizione più corretta della Mocanita sarebbe quella di un trenino turistico a vapore che percorre una linea ferroviaria utilizzata anche per altri scopi. Insomma, è un’esperienza divertente, ma non aspettatevi di trovare un boscaiolo seduto nel sedile di fianco a voi o di immergervi in un’atmosfera ottocentesca!