Matera: Cosa Vedere in un Giorno

Diciamolo subito: per visitare Matera adeguatamente sarebbe consigliabile ritagliarsi almeno due intere giornate. Se ciò non fosse possibile, comunque, anche un solo giorno può bastare a cogliere l’essenza della città, ammirarne la peculiare architettura e fare tappa nei suoi luoghi più significativi.

Io, per esempio, ho visitato Matera come escursione in giornata partendo da Bari, svegliandomi di buon’ora e rientrando di sera con l’ultimo autobus disponibile. Non ho certo esaurito le tante cose da vedere nella città dei Sassi, ma posso garantirvi che si è trattato di una giornata molto ben spesa!

Proprio sulla base della mia recente esperienza personale, vi darò di seguito qualche consiglio su cosa vedere a Matera in un giorno, passando in rassegna i principali luoghi di interesse della città.

Introduzione: i Quartieri del Centro Storico di Matera

La pianificazione riveste ovviamente un ruolo importantissimo: organizzarvi per bene e seguire, anche a grandi linee, un itinerario (anziché gironzolare a vuoto) vi permetterà di ottimizzare il tempo a vostra disposizione e di vedere un numero maggiore di attrazioni.

Per questo motivo, prima di passare al sodo, vi spiegherò per sommi capi come è strutturata la città e come orientarsi al suo interno. C’è però una questione importantissima che voglio discutere prima di ogni altra…

Cosa Sono i Sassi di Matera?

Arrivando a Matera, o già raccogliendo informazioni per la visita, la prima cosa che si apprende è l’esatto significato del termine “Sassi“.

Il sasso Barisano

Io ero convinto che i Sassi di Matera fossero le tipiche costruzioni scavate nella roccia che caratterizzano il centro storico cittadino. Il fatto che qualsiasi guida metta subito in chiaro come stiano realmente le cose, mi porta a credere che si tratti di un errore piuttosto frequente!

In verità, i Sassi di Matera sono semplicemente due dei suoi quartieri: il Sasso Barisano (rivolto verso Bari) ed il Sasso Caveoso (rivolto verso Montescaglioso, anticamente Mons Caveosus). Questi due quartieri sono in effetti quelli originariamente composti da costruzioni di questo genere, le quali però non hanno un nome specifico.

Una Storia Millenaria

I Sassi sono abitati pressoché ininterrottamente sin dal Neolitico, circostanza che rende Matera uno dei centri urbani più antichi al mondo. Sembra addirittura che alcuni specifici ambienti siano stati stabilmente occupati dall’età del bronzo fino agli anni ’50 del Novecento.

Matera vista da una grotta della murgia

Nelle lontane epoche preistoriche, l’uomo trovava semplicemente riparo nelle tante insenature naturali presenti lungo questi pendii, come faceva d’altronde in qualsiasi parte del mondo. Col tempo, si iniziò però a scavare in profondità la malleabile roccia calcarea, ricavando così degli ambienti più ampi.

Sfruttando il materiale di risulta, si imparò ben presto anche a tamponare la grotta, proteggendola così dalle insidie dell’ambiente esterno. Col passare dei secoli e con l’affinarsi delle tecniche costruttive, le strutture furono poi ampliate verso l’esterno, dotate di piani sopraelevati e di elementi aggiuntivi di vario tipo.

Se potessimo osservare ai raggi X il ventre della rupe che fa da base ai Sassi, scopriremmo che in alcuni punti esistono fino a dieci piani sovrapposti di ambienti scavati nella roccia!

La “Civita” ed il “Piano”

Il Sasso Barisano ed il Sasso Caveoso sono solo due dei quattro quartieri che compongono il centro storico di Matera e potrebbero essere considerati la città bassa. La città alta è invece costituita dai restanti due quartieri: la Civita ed il Piano.

Panorama della civita

La Civita è la zona più antica di Matera ed è adagiata su uno sperone di roccia che si allunga verso occidente, culminando con il Duomo.

Una lingua di terra, che fa parte perlopiù del Piano, collega la Civita ai quartieri moderni di Matera. I due Sassi ricoprono invece i pendii di questo altopiano cittadino e le due conche sottostanti, che degradano verso la gravina.

Mappa del Centro Storico di Matera

Di seguito trovate una mappa del centro storico di Matera, sulla quale ho indicato la posizione di tutti i luoghi di interesse menzionati in questa guida.

Le aree di colore diverso rappresentano i vari quartieri della città: in rosso i Sassi, in verde il Piano ed in blu la Civita. La suddivisione è in verità un po’ approssimativa, dato che non sono riuscito a reperire i confini esatti fra un quartiere e l’altro, ma spero possa esservi comunque utile.

La Città Alta

Iniziamo la nostra visita di un giorno a Matera dalla città alta (questa è una definizione che sto inventando io sul momento, non cercate riscontro sul posto!).

Con tutta probabilità, la vostra esplorazione inizierà da Piazza Vittorio Veneto, situata in direzione sia delle principali aree di parcheggio che della stazione ferroviaria.

Piazza Vittorio Veneto

Piazza Vittorio Veneto rappresenta il cuore del centro storico di Matera ma anche, per molti visitatori, il primo approccio con i Sassi.

Sasso Barisano dal Belvedere di via Vittorio emanuele

Infatti, sul lato orientale della piazza, proprio adiacente alla Chiesa dello Spirito Santo, sorge uno dei punti panoramici più straordinari della città: il belvedere Luigi Guerricchio, detto anche “dei tre Archi“. Da qui potrete osservare dall’alto buona parte del Sasso Barisano e, sul lato opposto della conca, il Duomo di Matera.

La piazza è anche il punto di accesso al Palombaro Lungo, la mastodontica cisterna sotterranea realizzata nell’Ottocento a partire da ambienti anticamente scavati nella roccia.

Questa cisterna permetteva di raccogliere sia l’acqua piovana che quella proveniente da una fonte e serviva per l’approvvigionamento idrico del sottostante Sasso Barisano. Poteva contenere fino a 5 milioni di litri d’acqua e rimase in funzione fino al 1920. Il sito è aperto alle visite tutti i giorni ed il biglietto di ingresso costa solo 3€.

Rimanendo in tema di sotterranei, nei dintorni di piazza Vittorio Veneto, potrete anche visitare l’Ipogeo Materasum, un importante complesso di strutture che si celano nel sottosuolo della città, a circa 12 metri di profondità. L’ingresso si trova in via XX Settembre (vedi sulla mappa).

Il giorno in cui ho visitato Matera, il museo era purtroppo chiuso, credo per lavori di restauro. Per assicurarvi che abbia riaperto al pubblico e per scoprire di più su questo luogo, visitate il loro sito ufficiale.

La Matera Barocca

Lasciando Piazza Vittorio Veneto ed imboccando via del Corso, ci si imbatte ben presto nell’ampia piazza San Francesco, sulla quale sorge l’omonima chiesa.

Chiesa di San Francesco a Matera

Questo luogo di culto fu edificato a partire dal XIII secolo sui resti di una preesistente chiesetta dedicata al culto dei santi Pietro e Paolo, della quale sono ancora intuibili le tracce. Sembra che la chiesa sia stata visitata da San Francesco in persona, all’inizio del Duecento, e che fu per questo a lui intitolata.

Sul lato meridionale della piazza, un passaggio permette di giungere al cospetto della Chiesa del Purgatorio, settecentesca struttura in stile barocco. Da notare le macabre raffigurazioni di scheletri e teschi che decorano il portale, il timpano e i due piccoli ingressi laterali.

Panorama sui sassi di matera

Proseguendo in questa direzione, e quindi lungo la centralissima via Domenico Ridola, disseminata di bar e ristoranti, si giunge presso Piazzetta Pascoli, uno dei belvedere più famosi di Matera, esposto verso il Sasso Caveoso. Sulla piazza si affaccia palazzo Lanfranchi, un capolavoro dell’architettura seicentesca che ospita oggi il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna.

Tornando sui vostri passi fino a piazza San Francesco e spostandovi adesso sul suo lato settentrionale, giungerete dinnanzi al palazzo del Sedile, che domina un’elegante piazzetta.

Quella del “Sedile” fu un’importante istituzione pubblica durante il Regno di Napoli ed in molte città dell’Italia Meridionale esiste un edificio che porta questo nome. Il palazzo è caratterizzato da uno stile rinascimentale, che gli è stato conferito soltanto nel corso del ‘700, quando fu dotato del suo caratteristico arco e di due torri campanarie.

Il Sedile è oggi sede del Conservatorio di Musica di Matera, uno dei principali istituti della città (e, nel suo genere, dell’intera Basilicata) già a partire dagli anni ’70.

Il Duomo di Matera

Una stradina lastricata in lieve pendenza, via Duomo, parte da piazza del Sedile e giunge fino al cospetto della Cattedrale, nel punto più elevato della Civita. Questo è il luogo di culto più importante della città e rappresenta ovviamente una delle principali cose da vedere a Matera in un giorno.

duomo di matera

La cattedrale, dedicata alla Madonna della Bruna ed a Sant’Eustachio, fu edificata a partire dal 1230 in stile Romanico Pugliese, in luogo di un antico castello normanno. In tempi relativamente recenti è stata oggetto di un profondo restauro, che l’ha riportata al suo autentico splendore.

L’esterno è rimasto pressoché invariato rispetto alla costruzione originale, mentre gli interni sono stati notevolmente rivisti nel corso dei secoli. In particolare, fra il Seicento ed il Settecento, le navate sono state addobbate con stucchi dorati ed ornamenti vari, che hanno conferito loro un aspetto Barocco.

A breve distanza dal Duomo, sorge un altro luogo di interesse, che potreste inserire nel vostro itinerario di un giorno a Matera: Casa Noha (vedi sulla mappa).

Questa struttura è gestita direttamente dal FAI e trova spazio all’interno di un antico palazzo nobiliare. Si tratta sostanzialmente di una mostra multimediale, che spiega con l’ausilio di brevi filmati la storia della città.

Il Sasso Caveoso

Lasciamo la Civita e scopriamo adesso quali sono i principali luoghi di interesse del Sasso Caveoso che è possibile visitare in un giorno a Matera.

Scendendo dalla Civita lungo il suo versante sud-occidentale, vi ritroverete in un punto dall’altissima densità di cose da vedere: lo spiazzale dinnanzi la chiesa dei Santi Pietro e Paolo.

Chiesa di San Pietro Caveoso

Questo luogo di culto, meglio conosciuto come chiesa di San Pietro Caveoso, costituisce il più importante edificio religioso del quartiere.

chiesa di san Pietro Caveoso vista dalla terrazza di Santa Maria di Idris

La sua costruzione originaria risale al 1218 ed è quindi addirittura antecedente quella della Cattedrale. Tuttavia, in questo caso, gli interventi susseguitisi nei secoli successivi hanno stravolto l’aspetto della chiesa, tanto all’interno quanto all’esterno.

La facciata è stata ad esempio completamente ricostruita nel Seicento, contestualmente all’aggiunta del campanile. All’interno furono invece ricavate alcune cappelle laterali, due delle quali poi rimosse per lasciare spazio alle costruzioni adiacenti.

Alle spalle della chiesa, si ha accesso ad un camminamento, vico Solitario, che segue l’orlo del dirupo offrendo una bella vista sui desolati rilievi che sorgono sul lato opposto della gravina, fuori dai confini del centro urbano. Potrete anche notare le varie insenature che costellano la fragile roccia bianca: ecco, così doveva apparire Matera qualche migliaio di anni fa!

La Casa Grotta

Lungo il vico Solitario, a due passi dalla chiesa di San Pietro Caveoso, sorge un altro dei principali luoghi di interesse della città, per il quale vi consiglio assolutamente di trovare il tempo durante la vostra visita di un giorno a Matera.

Casa Grotta nei Sassi di Matera

La cosiddetta Casa Grotta non è altro che una delle classiche abitazioni dei Sassi all’interno delle quali, fino agli anni ’50 viveva circa metà della popolazione cittadina. Questa casa si presenta ai visitatori così come appariva il giorno in cui è stata abbandonata, con i mobili e l’arredamento originali.

L’abitazione è composta da un unico vano, con una piccola rientranza nella quale trova spazio la cucina. L’unico letto a disposizione dei suoi occupanti (mediamente 10 persone) conteneva un materasso di paglia e, come spiega la guida, ospitava diversi membri della famiglia. I bambini più piccoli, nei loro primi anni di vita, dormivano invece nell’ultimo cassetto del mobile.

A lato del letto è ancora visibile il secchio utilizzato per espletare i propri bisogni fisiologici. Anche il mulo viveva all’interno della casa: per il popolo dei Sassi, esso rappresentava spesso l’unica ricchezza ed andava protetto da eventuali furti.

La cucina della Casa Grotta, nel rione Sassi

Più di qualunque racconto, vedere l’interno della Casa Grotta vi permetterà di comprendere appieno quali fossero effettivamente le durissime condizioni di vita nei Sassi, nei tempi passati. È rimasta celebre la dichiarazione di Palmiro Togliatti, che nel 1948 li definì “Vergogna Nazionale“.

Un’espressione che potrebbe forse apparire un po’ infelice e che contrasta con quello che è divenuta Matera nei decenni successivi: il primo Sito Unesco Patrimonio dell’Umanità del Sud Italia (1993) e Capitale Europea della Cultura 2019.

Ovviamente, nel secondo dopoguerra la situazione era molto diversa. Lo sviluppo demografico aveva accresciuto a dismisura la densità della popolazione all’interno dei Sassi. Gli ambienti estremamente malsani, la convivenza con le bestie ed il limitatissimo ricircolo di aria favorivano il diffondersi di epidemie.

Mi ha molto colpito il dato sul tasso di mortalità infantile, che negli anni ’50 del Novecento era ben quattro volte superiore alla media nazionale e che negli anni ’20 sfiorava addirittura il 50%.

Fu sotto il successivo governo di Alcide de Gasperi che, per legge nazionale, i Sassi di Matera furono forzatamente sgomberati. Agli abitanti furono riservate nuove abitazioni nei quartieri moderni della città in cambio di un affitto irrisorio.

Nei decenni successivi, i Sassi hanno fatto da sfondo a diverse pellicole cinematografiche, da Il Vangelo Secondo Matteo di Pasolini a La Passione di Cristo di Mel Gibson (perdonate la giustapposizione). Parallelamente iniziò il loro recupero, seguito alla riscoperta turistica degli ultimi anni.

Chiesa di Santa Maria di Idris

Non distante dalla Casa Grotta, una breve ma impervia scalinata conduce presso la Chiesa di Santa Maria di Idris, collocata sopra (anzi, dentro) il Monterrone, la rupe che domina la chiesa di San Pietro Caveoso.

Delle tante chiese rupestri della città, questa è una di quelle più a portata di mano. Considerando anche la vicinanza ai luoghi di interesse appena descritti, vi consiglio vivamente di dedicarle un po’ di tempo durante la vostra visita di un giorno a Matera.

Santa Maria di Idris, una delle chiese rupestri di Matera

La realizzazione della chiesa è databile intorno al Trecento o al Quattrocento, benché sia stata più volte rimaneggiata nel corso del tempo. Oggi si presenta come avvolta nella roccia, dalla quale ne affiora un corpo avanzato che fa da base ad un minuscolo campanile.

L’interno è composto da un’unica navata abbellita da affreschi medioevali, caratteristica molto ricorrente fra le chiese rupestri di Matera. Un cunicolo, a lato dell’altare, conduce alla cripta della sottostante chiesa di San Giovanni in Monterrone, abbandonata in epoche remote e collegata a quella della Madonna di Idris nell’Ottocento.

Terminata la visita alla chiesa, potete continuare per via Bruno Buozzi ed esplorare il ventre di Sasso Caveoso, coi suoi vicoli nei quali è particolarmente evidente l’accostamento fra la roccia nuda e gli interventi frutto del lavoro umano.

Sul lato opposto, via Madonna delle Virtù aggira invece la Civita (in piano, senza faticosi dislivelli) e conduce al Sasso Barisano, dal quale riprende il nostro itinerario alla scoperta di Matera.

Sasso Barisano

Il Sasso Barisano presenta oggi una vocazione più spiccatamente turistica, con una miriade di attività commerciali che si affacciano sui suoi vicoli, fra bar, ristoranti ed alloggi di vario tipo.

Panorama di Matera di giorno

La strada principale del quartiere è via Fiorentini, costruita lungo quello che era in passato il letto di un piccolo corso d’acqua. Questo antico ruscello, chiamato Grabiglione, fu interrato durante il ventennio fascista, contestualmente alla realizzazione della strada.

Via Fiorentini parte dal punto sottostante il belvedere di piazza Vittorio Veneto, descritto all’inizio dell’articolo e, attraversando il Barisano, giunge presso l’imbocco di via Madonna delle Virtù, che come spiegato poc’anzi collega fra loro i due Sassi.

Sassi in Miniatura

Al Civivo 82 di via Fiorentini si trova una bottega artigianale che ha dell’incredibile: quella dei Sassi in Miniatura. Al suo interno potrete ammirare una perfetta ricostruzione in scala del centro storico di Matera, ricavata (come d’altronde l’originale) dalla lavorazione del tufo.

L’opera è stata realizzata negli anni ’90 da un artigiano locale, Eustachio Rizzi, che ci si è dedicato per circa tre anni. Il dettagliatissimo plastico copre una superficie di 12 metri quadrati ed ha un peso che supera le tre tonnellate.

L’ingresso alla bottega è gratuito (con eventuale offerta libera) e dà anche la possibilità di acquistare una lunga serie di manufatti di pregevole fattura, fra presepi, riproduzioni di monumenti materani e complementi d’arredo. Un’alternativa senza dubbio di maggior valore rispetto alla solita calamita.

Chiesa di San Pietro Barisano

Anche questo Sasso ospita una chiesa dedicata a San Pietro, che viene chiamata con l’appellativo barisano, per distinguerla dalla “sorella caveosa”.

Chiesa di San Pietro Barisano, Matera

La chiesa di San Pietro Barisano si trova lungo l’omonima via, nella parte settentrionale del quartiere (vedi mappa) e costituisce la più grande fra le chiese rupestri presenti fra i Sassi.

La realizzazione del corpo principale è databile intorno al XIII secolo e partì da un preesistente luogo di culto risalente all’anno mille. In seguito, nel Settecento, la chiesa fu ampliata con l’aggiunta di un’avanstruttura, dotata dell’attuale facciata e provvista di un campanile.

All’inizio del secolo scorso, la chiesa fu chiusa al culto, a causa della sua eccessiva umidità. La parrocchia si spostò presso un vicino edificio e contestualmente furono trasferite anche molte delle sue preziose decorazioni.

Con l’abbandono dei Sassi, a partire dagli anni ’50, la chiesa di San Pietro Barisano cadde poi vittima, purtroppo, di continui furti e trafugamenti.

Chiesa e Convento di Sant’Agostino

All’estremo settentrionale dei Sassi, arroccata su una rupe, svetta la chiesa di Sant’Agostino, con annesso convento.

Convento e Chiesa di Sant'Agostino, a Matera

La chiesa, in uno stile barocco relativamente sobrio, non è particolarmente antica: la sua costruzione risale al periodo a cavallo fra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, con importanti modifiche apportane nei secoli successivi.

Anche questa chiesa riserva ai visitatori una piccola sorpresa: è infatti presente, all’interno, un collegamento con la cripta sotterranea della ben più antica chiesa rupestre di San Giuliano, riccamente affrescata.

Dal piazzale antistante il complesso monastico si può inoltre ammirare uno splendido panorama sulla Civita, preceduta dalle ultime propaggini del Sasso Barisano.

Le Chiese Rupestri

Assieme ai Sassi, le chiese rupestri rappresentano la principale attrattiva di Matera e sono parte, anch’esse, dei Patrimoni dell’Umanità Unesco.

Interno di una delle chiese rupestri di Matera

Come già dall’antichità l’uomo si è ingegnato per realizzare le proprie abitazioni scavando la roccia, a partire dall’alto medioevo ha iniziato a ricavare anche dei luoghi di culto. Queste antichissime chiese costituiscono una ricchezza inestimabile dal punto di vista culturale: in esse si mescolano spesso elementi tipici dell’arte bizantina e della tradizione occidentale.

In molti casi, dopo essere state abbandonate in epoche remote, le chiese hanno funto da abitazione, da ricovero o da deposito per gli abitanti dei Sassi, fino alla loro riscoperta in tempi moderni.

Le chiese rupestri di Matera sono tantissime: ne sono state censite circa 150 fra la città ed il territorio circostante: trovate un elenco, non so quanto esaustivo, in questa pagina di Wikipedia.

Non potrete ovviamente vederne molte, se intendete visitare Matera in un giorno, e la soluzione più logica è quella di concentrarsi su quelle più facilmente accessibili, ossia quelle situate nel centro storico.

Di alcune di esse ho già parlato nel corso dell’articolo: in particolare vi ho consigliato la Chiesa di Santa Maria di Idris e quella di San Pietro Barisano.

Altre fra le più famose chiese rupestri di Matera facilmente visitabili anche nel contesto di una gita di un giorno sono Santa Lucia alle Malve (Sasso Caveoso, a 100 metri da Santa Maria de Idris) e San Nicola dei Greci, a due passi dalla Civita (lungo via Madonna delle virtù, la strada di collegamento fra i due Sassi, vedi mappa).

Il biglietto d’ingresso ha un costo più che onesto per la maggior parte delle chiese rupestri: dai 3 ai 5 Euro a tariffa intera. Vi segnalo inoltre la possibilità di acquistare un biglietto cumulativo particolarmente conveniente che dà accesso alle chiese di Santa Maria di Idris, di San Pietro Barisano e di Santa Lucia alle Malve.

Come Arrivare a Matera

A conclusione di questo articolo, vi fornisco anche qualche indicazione, in linea di massima, su come raggiungere la città.

L’aeroporto più vicino è quello di Bari ed i collegamenti fra Matera ed il capoluogo pugliese risultano piuttosto efficienti. Le due città sono collegate dai treni e gli autobus della società Ferrovie Appulo Lucane.

Considerando la frequenza dei mezzi pubblici, fortunatamente, è possibile visitare Matera in un giorno partendo da Bari. I primi treni (o bus) partono infatti nelle prime ore del mattino e gli ultimi utili per tornare lasciano la città dei Sassi in tarda serata. Mediamente, i collegamenti richiedono circa un’ora e 40 minuti.

Se vi spostate in auto, le principali vie di comunicazione che permettono di raggiungere Matera sono la SS7 (verso Taranto) e la SS99 (verso Altamura e Bari). Provenendo da sud, si può sfruttare il raccordo che collega Matera alla Statale 106 Jonica (all’altezza di Metaponto).

Per chi parte da Napoli e dal versante tirrenico può tornare utile il raccordo che mette in comunicazione la Salerno-Reggio Calabria a Potenza.

Grazie alle compagnie Flixbus e Marinobus, è infine possibile raggiungere comodamente Matera anche in pullman da una moltitudine di città italiane.

Ho comunque scritto un intero articolo con indicazioni dettagliate su come arrivare a Matera, che vi consiglio di leggere se partite da altre località o vi servono informazioni più approfondite riguardo uno specifico mezzo di trasporto.

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