Biertan e la sua Chiesa Fortificata, Romania

Il villaggio di Biertan si trova nel cuore della Romania e più precisamente nella sua regione più conosciuta: la Transilvania.

Un piccolo paese che conta meno di 3000 anime, incastonato tra le colline alla confluenza di due corsi d’acqua, relativamente distante da qualsiasi centro di grandi dimensioni.

La particolarità di Biertan è quella di ospitare una cittadella fortificata di origini medievali, realizzata a protezione di una chiesa gotica.

La Romania è piena di antiche strutture fortificate: nel mio pur breve viaggio ne ho visitate parecchie, di vario genere, e di qualcuna ho anche parlato su questo blog (vedi Rasnov). Quella di Biertan è però fra le meglio conservate e fra le più importanti dal punto di vista storico.

Anche per questo, nel 1993, la chiesa fortificata di Biertan è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, insieme a quelle di altre 6 vicine località della Transilvania. Nel caso voleste approfondire, su Wikipedia è presente una pagina nella quale vengono descritte tutte e 7.

Biertan: Cosa c’è da Sapere

Prima di parlarvi di cosa vedere a Biertan, voglio raccontarvi brevemente la storia della cittadina ed il contesto nel quale è stata edificata la sua cittadella fortificata.

Biertan fu fondata dai Sassoni di Transilvania nel corso del XIII secolo, periodo in cui (è bene ricordarlo) la regione faceva parte del Regno di Ungheria. L’area circostante, comunque, era abitata sin dall’alto Medioevo, come testimoniano recenti ritrovamenti archeologici.

Biertan si sviluppò piuttosto rapidamente, ed a cavallo fra il XVI ed il XVII secolo contava oltre 5000 abitanti (quasi il doppio di quelli attuali). Fu proprio in questo periodo che fu costruita l’imponente chiesa fortificata.

La Transilvania era allora oggetto di continue invasioni da Oriente e ciò spiega il frequente ricorso a simili fortezze difensive, che fungevano anche da riparo per la popolazione durante i lunghi assedi.

L’importanza di Biertan andò comunque scemando a partire dal ‘500, a causa della contemporanea ascesa delle località vicine (in particolare Sighisoara, Sibiu e Medias). Nel corso del Novecento, a Biertan come nel resto della Transilvania, la quasi totalità dei Sassoni fu costretta ad espatriare, spostandosi nell’Europa Occidentale e nel Nord America.

L’esodo ebbe luogo in particolare in due fasi: alla conclusione della Prima Guerra Mondiale ed a seguito della caduta di Ceaușescu. Ancora oggi, comunque, i “tedeschi” rappresentano il 5% della popolazione di Biertan.

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La Chiesa Fortificata di Biertan

La Chiesa Fortificata di Biertan sorge sulla sommità di una collinetta, proprio nel centro del paese.

Chiesa fortificata di biertan
Le mura difensive ed alcune torri nella cittadella fortificata di Biertan

L’edificio fu costruito per l’esattezza fra il 1492 ed il 1516, sui resti di un più antico luogo di culto in stile romanico. Quello in questione fu un periodo di forti cambiamenti in Europa, il che si riflette anche sull’estetica della chiesa.

Infatti, si può notare un predominante stile tardo-gotico (fra gli ultimi esempi della Romania) che convive perfettamente con elementi tipicamente rinascimentali.

Inizialmente aderente alla dottrina Cattolica, la chiesa di Biertan fu convertita al protestantesimo a seguito della riforma luterana, nel corso del ‘500.

Per circa tre secoli, dal 1572 al 1867, questa fu anche la sede del vescovo della Chiesa Evangelica, il che testimonia l’importanza che aveva assunto a quel tempo la cittadina.

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L’Interno della Chiesa

La chiesa fortificata di Biertan è composta da tre navate, tutte della stessa altezza e con una pregevole volta a crociera.

La pala d’altare, la più grande dell’intera Romania, costituisce probabilmente l’elemento di maggior pregio all’interno della chiesa. La sua realizzazione risale all’inizio del XVI secolo, ad opera di artigiani di formazione viennese e bavarese. Il polittico è completamente realizzato in legno, ed è composto da 28 immagini sacre che raffigurano eventi biblici.

Altro elemento peculiare è il cinquecentesco portone della sagrestia, il cui sistema di chiusura conta ben 13 chiavistelli. Un simile livello di sicurezza si spiega con fatto che all’interno della sagrestia venivano conservati tutti gli oggetti di valore della chiesa. Questa straordinaria serratura fu addirittura esibita a Parigi in occasione della storica Esposizione Universale del 1899.

Degno di nota, all’interno della chiesa di Biertan, è anche il prezioso pulpito in pietra, che fu realizzato nel 1523 da un artista di Brasov e che mostra in rilievo alcune scene del Nuovo Testamento.

Le Mura e le Torri

Tutto intorno la chiesa fortificata di Biertan si sviluppano ben tre cerchi concentrici di mura difensive, alte fino a 10 metri. La cerchia più antica era già presente prima dell’edificazione della chiesa, mentre una seconda fu innalzata proprio durante la sua costruzione. L’ultima cerchia è stata infine aggiunta tra il XVI ed il XVII secolo.

Le mura sono attraversate da diversi portali e sono sormontate da 9 tra torri e bastioni. Queste torri potevano essere adibite a magazzino per i generi alimentari, durante gli assedi, o usate per difendersi dagli attacchi nemici. Alcune avevano però una funzione specifica, talvolta decisamente fuori dall’ordinario.

La torre campanaria è completamente realizzata in legno e si trova a nord della chiesa. Custodisce una singolare campana, anch’essa di legno, recentemente restaurata. Nella torre del Mausoleo sono invece conservate le lapidi dei vescovi che risiedettero a Biertan fino all’800.

La torre dell’orologio, su quattro piani, oltre a costituire una base – appunto – per l’orologio, aveva una funzione difensiva ed era utilizzata come punto di accesso al nucleo più interno della cittadella.

affreschi della torre cattolica nella chiesa fortificata di Biertan
Affreschi all’interno della Torre Cattolica

Altra torre di una certa importanza è quella “Cattolica“, che testimonia il notevole livello di libertà di culto nella Transilvania dei secoli passati. Questa torre era infatti destinata a quella parte della popolazione che non aveva aderito alla Riforma Protestante, rimanendo fedele alla Chiesa Cattolica.

Al suo interno sono presenti dei rari affreschi risalenti al XVI secolo, in un discreto stato di conservazione; unico tocco vivace in un contesto di forte austerità.

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La “Torre della Prigione”

L’edificio più bizzarro, tra quelli eretti lungo le mura, è però sicuramente la cosiddetta “Torre della Prigione” (che in verità non è una vera e propria torre). Un ambiente angusto, dal soffitto basso, che veniva utilizzato in passato per ospitare forzatamente le coppie in procinto di separarsi.

I coniugi che intendevano divorziare dovevano obbligatoriamente trascorrere almeno una settimana all’interno di questa piccola struttura e, durante la permanenza, erano costretti a condividere ogni cosa.

prigione biertan
La costruzione all’interno della quale erano rinchiuse le coppie prima del divorzio

Dentro l’edificio erano infatti presenti un solo letto, una sola coperta, un solo tavolo, un solo cucchiaio, e così via… Nel piccolo spazio interno, oggi aperto alle visite, è stato ricostruito quello che doveva essere l’ambiente originale, completo di due manichini che raffigurano i coniugi in crisi.

Lo scopo di questa curiosa usanza era quello di tentare un riavvicinamento tra gli interessati e spingerli ad un ripensamento. Obiettivo peraltro quasi sempre raggiunto: sembra che per tutto il periodo in cui Biertan fu sede vescovile (300 anni) una sola coppia confermò la propria volontà di divorziare, dopo il periodo di reclusione.

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Il Villaggio

Durante il mese di agosto, a Biertan si tiene il festival Luna Plina (“Luna Piena“), interamente dedicato al cinema horror e fantasy. È l’unica rassegna di questo tipo esistente in Romania, il che conferisce al paesino una certa notorietà, quantomeno a livello locale.

Nella seconda metà di settembre, Biertan dedica invece una manifestazione alla comunità dei Sassoni di Transilvania, fondatori della cittadina. Per l’occasione, vengono organizzate sfilate in costumi tradizionali, vengono allestiti stand con cibo da strada ed accorrono da mezza Europa i discendenti dei Sassoni costretti all’esilio nell’ultimo secolo.

Per il resto, non ci sono altri importanti luoghi di interesse o eventi degni di nota. Biertan rimane però un luogo piacevole, molto caratteristico. Un posto nel quale potrete apprezzare il fascino struggente della Transilvania più autentica, che non necessariamente coincide con quella presente nell’immaginario collettivo.

Seduto sulla panchina, alla fermata dell’autobus, mi sono soffermato ad osservare le persone del posto, immerse nelle proprie faccende quotidiane, ai ritmi lenti della vita contadina.

Le comari chiacchieravano tra loro comodamente sedute davanti l’uscio delle proprie case, mentre i bambini si divertivano tutti insieme, sui marciapiede e sulla strada, con effimeri giocattoli improvvisati. Al tramonto ho assistito al rientro dei contadini dai campi, a bordo dei propri carri trainati da cavalli, qualcuno con famiglia al seguito.

chiesa fortificaa di biertan in romania
Vista di Biertan dai sentieri a ridosso del paese

Un’evidente assenza di modernità che comunque, voglio precisarlo, non implica assolutamente degrado: non ho avuto questa impressione né qui a Biertan né nei luoghi ancora più remoti della Romania settentrionale (Maramures).

Il centro del paese, nelle immediate vicinanze della chiesa fortificata, è al contrario molto curato. Sulla piazzetta centrale si affacciano un bar, il municipio, la biblioteca comunale ed un piccolo alimentari, che vende di tutto un po’.

Come in altre zone della provincia rumena, la sensazione che ho avuto è stata un po’ quella di aver fatto un balzo indietro nel tempo. Chissà se l’Italia di cinquant’anni fa, quella raccontata dai nostri genitori e dai nostri nonni, era qualcosa di simile a questo?

Ho avuto tutto il tempo di pormi questo e parecchi altri interrogativi, mentre aspettavo sotto la pensilina. Dell’autobus che mi avrebbe dovuto riportare a valle, all’orario previsto, non c’era infatti nemmeno l’ombra. È comparso con oltre un’ora e mezza di ritardo, quando ormai non ci speravo neanche più.

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I Dintorni

Non ho avuto né tempo né modo (essendo costretto a spostandomi coi mezzi pubblici) di visitare i dintorni di Biertan. Il comune è suddiviso in tre nuclei, distanti fra loro una manciata di chilometri: quello principale è identificato col nome stesso di Biertan, mentre gli altri due sono Richiș (lungo la stessa strada principale) e Copșa Mare.

Piccola chiesetta all’interno del cimitero

Copșa Mare, in particolare, è piuttosto vicino, circa 3 chilometri, e dispone anch’esso di una chiesa fortificata, seppure di dimensioni più modeste. Col senno di poi, avrei avuto tutto il tempo di raggiungerlo a piedi e tornare indietro in tempo utile per prendere l’autobus, ma sarà per la prossima volta…

Il nucleo principale di Biertan è in buona parte circondato da campi di granturco, delimitati da boschetti e dolci rilievi collinari.

Alla ricerca di un buon punto dal quale scattare una foto della chiesa fortificata, ho percorso un lungo sentiero immerso nei campi, appena ad Est dell’abitato. Il percorso inizia nei pressi della chiesetta di San Giorgio (Biserica Sfântul Gheorghe) e nel primo tratto costeggia il cimitero, immergendosi poi nella campagna.

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“The Nun” e l’Abbazia di Biertan

Biertan ha raggiunto ultimamente una certa fama a livello internazionale grazie alla pellicola “The Nun“, film horror del 2018 diretto da Corin Hardy ed ambientato proprio qui.

La curiosità mi ha spinto ha guardare il film proprio in occasione della stesura di questo articolo. In effetti, in diversi punti viene menzionato il nome del paesino transilvano e le riprese sono state effettuate per intero in Romania.

Ambientazione a parte, non saprei dire però se le scene siano state girate in questa zona. La struttura all’intero della quale si svolge la maggior parte della trama, oggetto di diverse riprese aeree, è inequivocabilmente il Castello del Corvino, che si trova sì in Romania ma a svariate centinaia di chilometri di distanza (e non in Transilvania).

Questa struttura, nel film, viene indicata come Abbazia di Biertan, luogo che ovviamente non esiste nella realtà. Il fatto che il paesino sia famoso proprio per un edificio religioso (la chiesa fortificata, che non è un’abbazia) potrebbe creare forse qualche malinteso.

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Prezzi e Orari

La chiesa fortificata di Biertan può essere visitata tutti i giorni ad eccezione del lunedì, giorno di chiusura di tutti i musei statali rumeni.

L’orario di apertura va dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 19:00, con una breve pausa nell’ora di pranzo.  Da più parti ho letto che nei mesi invernali, quando l’afflusso di turisti è ridotto al minimo, il portone della cittadella potrebbe essere chiuso. In questi casi (riporto quanto letto online) viene consigliato di rivolgersi al bar posto in prossimità dell’ingresso.

Il costo del biglietto è pari a 10 Lei, equivalenti a 2€ o poco più.

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Biertan: Come Arrivare e Dove Alloggiare

Vediamo adesso come arrivare a Biertan da Sibiu e da Sighisoara (le due mete turistiche principali della zona) con l’auto e con il trasporto pubblico.

Per quanto mi riguarda, mi sono (ahimè) spostato con treni ed autobus ed ho visitato Biertan il giorno in cui ho lasciato Sighisoara alla volta di Sibiu, facendo una deviazione lungo il percorso.

Nella mappa qui sotto ho indicato la posizione di Biertan e quella delle principali località rumene nei dintorni. Regolate lo zoom per vedere anche le città più distanti.

In Auto

Se disponete di un’automobile, raggiungere Biertan sarà facilissimo. Partendo da Sibiu (che dista 70Km) dovrete percorrere la strada 106 fino alla località di Bârghiș, quindi la 141/141b che giunge a Biertan passando per l’abitato di Richis.

Da Sighisoara (circa 30Km) dovrete invece seguire la strada a scorrimento veloce DN14 fino al piccolo centro di Șaroș pe Târnave (anch’esso dotato di una sua chiesa fortificata), per poi imboccare la strada 141B.

Con i Mezzi Pubblici

Se volete arrivare a Biertan coi mezzi pubblici, come ho fatto io, dovrete per prima cosa raggiungere la città di Medias, che con i suoi 50.000 abitanti è il centro più importante della zona.

Medias dispone di una stazione ferroviaria posta su una linea piuttosto trafficata: sono quindi disponibili diversi collegamenti al giorno sia con Sighisoara che con Sibiu. Poco distante dalla stazione dei treni troverete quella degli autobus, presso la quale dovrete prendere la coincidenza.

I collegamenti da Medias a Biertan sono effettuati dalla compagnia Transmixt, che a quanto pare non opera né durante i giorni festivi né il sabato.

medias romania
Scorcio di Medias con il campanile della sua chiesa

Le partenze degli autobus non coincidono purtroppo con l’arrivo dei treni e con tutta probabilità, all’andata e/o al ritorno, dovrete aspettare parecchio tempo a Medias (nel mio caso 3 ore).

Poco male: la città è piuttosto piacevole e presenta anch’essa un interessante centro storico medievale ben conservato, al quale vi consiglio di dedicare una breve visita.

Come ho già raccontato, l’autobus mi ha giocato uno scherzo di cattivo gusto al ritorno, presentandosi con un fortissimo ritardo. Ho per questo perso il treno che avevo intenzione di prendere per Sibiu, dovendo ripiegare su quello successivo (ed arrivando a notte fonda).

In definitiva, vi consiglio di pianificare molto bene gli spostamenti e di non ridurvi agli ultimi collegamenti utili, per il ritorno. Potete trovare gli orari dei treni su CFRcalatori.ro e quelli degli autobus su Autogari.ro.

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Dove Dormire

Biertan, per quanto piacevole, è una meta che si visita in poche ore: non è necessario pernottarvi. Tuttavia, se per qualche ragione preferite fermarvi per la notte (o se il bus per il ritorno non si presenta), potrete contare su una discreta scelta di strutture ricettive, soprattutto pensioni con camere private, tutte piuttosto economiche.

La soluzione più logica rimane comunque quella di soggiornare in una delle località vicine già menzionate e dedicare una giornata (o anche solo mezza) alla visita di Biertan.

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2 commenti su “Biertan e la sua Chiesa Fortificata, Romania”

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